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    «I Chiaroveggenti» Personale di Pierluca Cetera  «I Chiaroveggenti» Personale di Pierluca Cetera
    Pubblicato da: m.ramirez



    Pierluca Cetera
    I Chiaroveggenti


    a cura di Roberto Lacarbonara

    Dal 13 novembre al 30 dicembre 2015
    Inaugurazione venerdì 13 novembre 2015 ore 18.30

    Orari: dal lunedì al sabato ore 10-12 e 17-20
    Studio d’Arte Fedele
    Via G. Mazzini, 47 – Monopoli (BA)

    Info: 080.8872378 / 335 1204798
    Mail: studiodartefedele@tiscali.it


    Venerdì 13 novembre alle 18.30 si inaugura la personale di Pierluca Cetera presso lo Studio d’Arte Fedele dal titolo “I Chiaroveggenti”, a cura di Roberto Lacarbonara.

    Con la serie I chiaroveggenti Pierluca Cetera indaga il mezzo pittorico fino al limite di una rappresentazione dell’impossibile ed irrappresentabile. Appartengono a queste categorie il desiderio, il fantasma, i riflessi e le proiezioni – sia televisive che mentali.

    Nelle dodici opere in mostra, la scena è sempre domestica ed intima. Qui donne e uomini, posizionati davanti a schermi con immagini dall’esplicito contenuto erotico, proiettano a loro volta la propria fantasia e, nel buio oscuro della totale solitudine, incorporano la sensualità di gesti e di pose onanistiche. Tramite l’originalissimo punto di osservazione assunto dall’artista – ovvero attraverso una visione proveniente dall’interno dello schermo video – le suggestioni si moltiplicano componendo sulla tela una triplice spettralità: il corpo del telespettatore-voyeur, i riflessi fantasmagorici ed immateriali delle proiezioni video e i riflessi dell’osservatore reale che, per effetto della spessa vernice traslucida che ricopre la pittura, finisce per proiettare la propria ombra tra le ombre dei simulacri pittorici.

    Nello splendido saggio del sociologo Alberto Abruzzese, La bellezza per te e per me (1998, Bompiani) l’indagine sulle forme estetiche della società di massa conduceva proprio nei pressi di questa insolita “chiaroveggenza”: la visione-in-chiaro di un oltre incorporeo:

    Filosofia e psicanalisi insistono sul fatto che nella pratica del sesso l'altro è la proiezione della nostra persona; il nostro corpo si apre ad un diverso luogo del sé e l'altro corpo che ha di fronte gli offre la possibilità di rappresentazione di questa metamorfosi. La masturbazione rivela con più evidenza questo evento. Per questo a volte viene scelta come rinuncia a rischiare il proprio corpo nel corpo dell'altro. […] Si può praticare in modi estremamente variegati: da soli e in compagnia, lateralmente o centralmente al rapporto sessuale con se stessi, con l'altro, con altri; nel buio e dunque senza il sussidio di immagini dal vivo, magari esaltando ricordi, tattilità, odori, suoni, sapori; in piena luce e dunque con la possibilità di ricorrere non solo agli archivi della propria mente, ma anche alle forme di oggetti e di materiali fotografici o video o grafici […].
    È qualcosa di analogo, anzi di vicino, al sublime nell'arte: la bellezza, nell'intensità apicale del sublime, soggiace a tutto il resto che dentro e fuori di noi ci sovrasta.

     
    Nell’indagine visiva di Cetera ha dunque luogo l’esperienza profonda di una fascinazione allucinatoria e volitiva. Ogni opera – titolata con i nomi delle categorie dei siti web per adulti (homemade, amateur, ex-girlfriend, threesome ecc..) – funziona da meccanismo di continuo riposizionamento della realtà rispetto alla rappresentazione e alla mediazione. L’artista, nonostante una solida adesione alla concretezza e matericità pittorica, sembra interrogare lo spettatore in merito alla presunta immediatezza dei propri più intimi desideri. Inquietandoci per mezzo di una “espropriazione libidica del sé”, ci consegna a un immaginario stravolto, inquieto, animato dall’esterno e dall’inconsistenza di corpi vuoti, di proiezioni e fantasmi. Come nelle fotografie di primo Novecento in cui, manipolando le pellicole, era possibile generare verosimili “apparizioni” ectoplasmatiche, così nella pittura di Cetera il reale insiste – più che esistere – nel virtuale, finendo per porsi come termine e declinazione di una nuova carnalità e sessualità.





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