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    «Terramare» Le foto/natura di Giancarlo Bellantuono  «Terramare» Le foto/natura di Giancarlo Bellantuono
    Pubblicato da: m.ramirez






    Le foto/natura di Giancarlo Bellantuono…

    Giancarlo Bellantuono, con gli aspetti specifici del linguaggio fotografico - il contesto artistico in cui lavora da anni - viene a generare un “diario” di immagini-ducumento in cui si trovano alimentate dal suo immaginario memorie, speranze, comprensioni e desideri; e quindi con la voracità del suo sguardo rapace sottopone al suo occhio fotografico e al dominio visivo, (artistico), lo stato di emergenza in cui versa la natura.

    La parte più consistente del suo lavoro da tempo segnato dalla questione ambientale, interpreta le vitali e ineludibili risorse naturali inghiottite dalla sbornia del consumismo e dal cinico edonismo dell’uomo contemporaneo. Tra giochi e ingrandimenti senza piani fissi o fughe prospettiche tradizionali, nella piena misura spaziale e nel silenzio metafisico le sue foto sintetizzano la forza di relazione sviluppata con la natura e in tal modo viene a sottolineare il senso di un irreversibile cambiamento ambientale e le alterazioni che ormai dettano le nostre esistenze: (il riferimento all’inquinamento del mare, dell’aria, della terra, si specifica nella tragica dolorosa fragilità - sotto gli occhi di tutti - del cosi detto eco-sistema).

    Con le ben note “fisionomie” dell’ulivo in cui si percepisce il metaforico “Urlo di Munch” o il grande occhio del mitico Ciclope, Bellantuono pone in evidenza con le inquietudini del mondo d’oggi, il presagio per una imminente trasformazione/mutazione; e queste inedite suggestive immagini sature di luce e ombra, segnalano le sorti dell’uomo contemporaneo: biograficamente responsabile di aver generato nell’epoca della tecnica e del consumo, l’avvilimento del paesaggio naturale. Lavori vecchi e nuovi incrociano la stessa poetica visiva e lo stesso impegno sociale; appunto con l’informe accumulo di sacchetti in plastica colorata fotografati nell’acqua bassa e stagnante del mare, sembra evocata su vertigini minimali ma anche vagamente surreali, una illusiva/allusiva “mostruosa” sagoma-pesce. Inclusivo di emergenze naturali e morfologiche il progetto stilistico-concettuale di Bellantuono in similitudini e narrazioni poetiche, ironiche e concettuali, muove dall’idea urgente di rappresentare l’azione “devastante” dell’uomo sulla natura, e quindi, con i fari accesi sul mondo che lo circonda, preme sul tasto della provocazione visiva per lanciare un grido d’allarme…

    D. V.
     

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