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    «Il decreto sul versante energetico affonda il paese»  «Il decreto sul versante energetico affonda il paese»
    Pubblicato da: sante.scarafino

    COMUNICATO STAMPA N.2096
    11 settembre 2014
     
    «Il decreto sul versante energetico affonda il Paese»
    Il Sindaco Romani contrario a norme “Sblocca Italia” per ricerche idrocarburi Adriatico-Jonio

    Il Sindaco di Monopoli e vicepresidente Anci Puglia, Emilio Romani, ha partecipato all'incontro di giovedì mattina convocato dal Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna, sulle norme previste nel decreto "Sblocca Italia" in materia di energia ed in particolare sulla ricerca e coltivazione di idrocarburi nelle acque dell'Adriatico e Ionio. Con la delegazione Anci, presenti anche rappresentanti dei comuni Costieri di Ostuni, Polignano, Taranto, Fasano e Monopoli.

    Romani ha espresso diverse perplessità sul decreto varato dal Governo. «Innanzi tutto – ha sottolineato - il provvedimento rivoluziona il mercato, poiché il rilascio di un titolo concessorio diventa unico, ovvero un solo permesso per esplorare ed estrarre; inoltre, l'autorizzazione non sarà più concessa dalle Regioni ma dallo Stato, tutto questo si traduce in una pericolosa accelerazione delle procedure». «Lo Sblocca Italia sul versante energetico affossa il Paese, - ha continuato Romani - la strada della ricerca e coltivazione degli idrocarburi non è conveniente, sia per la irrisoria presenza nei nostri mari, ma soprattutto per gli enormi rischi ambientali a cui esponiamo in nostro delicato ecosistema. Bisogna abbandonare l’idea che il fabbisogno energetico di questa nazione debba dipendere dal combustibile fossile e puntare decisamente sull’energia rinnovabile.  Infine, oltre al danno, subiremmo la beffa di non poter neanche godere delle royalties che invece andrebbero allo Stato».
     
    I comuni pugliesi ritengono che questa pericolosa situazione sia frutto di un percorso partito da lontano, già con i provvedimenti presi nel 2005, con il decreto legislativo n. 238/05 che escludeva le trivelle offshore dalla categoria dei "rischi rilevanti" eliminando quindi le Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) per tali  progetti. Nel corso degli anni poi, è stato fatto di tutto per annullare ogni seria possibilità di valutazione sugli impatti ambientali, si pensi che le compagnie petrolifere prevedono come rischio peggiore di incidente quello dello svernamento in mare di un barile di petrolio. Spiace essere arrivati a questo punto,la società civile e le istituzioni locali hanno un'unica certezza: il mare è l'oro blu, la risorsa preziosa da tutelare in Italia e soprattutto in Puglia, per l’elevato potenziale turistico.
     
    Il Sindaco di Monopoli e vicepresidente Anci Puglia, Emilio Romani, a conclusione del suo intervento, ha richiesto al presidente Introna un impegno fattivo teso a raccogliere emendamenti che migliorino il testo non ancora ratificato in Parlamento. Il presidente Introna ha accolto la proposta e si è reso disponibile a riconvocare il tavolo tra quindici giorni, coinvolgendo direttamente anche la nutrita pattuglia di parlamentari pugliesi che si dovranno far portavoce del dissenso pugliese e modificare il decreto.

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