L’Assessore allo Sviluppo Economico Giuseppe Campanelli interviene in merito al nuovo servizio di Free-WiFi fornito in piazza Vittorio Emanuele II e Via Garibaldi.

 

«È da diversi giorni che si tenta di gettare discredito sulla scelta di questa Amministrazione Comunale sul sistema Free-WiFi adottato. Mi sento in dovere, soprattutto nei confronti dei cittadini di dar conto delle scelte fatte, in nome esclusivo dell'interesse pubblico», premette Campanelli. Che specifica: «Il sistema Wi Fi pubblico del comune di Monopoli è stato installato dall'assessorato ai lavori pubblici in occasione della realizzazione dei lavori di rifacimento di piazza Vittorio Emanuele. Al termine dei lavori l'impianto è stato collaudato e consegnato all'assessorato allo sviluppo locale che lo ha attivato a costo zero. È stata infatti utilizzata la rete internet fornita tramite Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale (RUPAR Puglia), come parte integrante del Sistema Pubblico di Connettività (SPC). È questa una infrastruttura di servizio alla quale tutti i comuni regionali devono collegarsi e garantisce qualità e sicurezza delle connessioni, rispettando gli standard approvati a livello nazionale. Al servizio il comune di Monopoli è abbonato ormai da più di sei anni attraverso il fornitore Fastweb. Pertanto, si è deciso di rendere disponibile questo collegamento anche ai cittadini e ai visitatori della città senza costi aggiuntivi per le casse comunali. A ciò si aggiunga che la Provincia di Bari, sempre attraverso Fastweb, offrirà gratuitamente al Comune di Monopoli ulteriori hot spot che consentiranno a breve di estendere il servizio anche in piazza Garibaldi, zona porto e Largo Castello».

«Per il momento il sevizio è gestito dal servizio informatico comunale con personale interno. Qual è quindi la differenza con una gestione affidata a privati, come quelli che si sono proposti al Comune di Monopoli o come quelli citati negli  articoli e che fanno riferimento ad altri comuni limitrofi?  La differenza sta nel fatto che il nostro è un servizio WI-FI istituzionale dove nessuno può trarre vantaggio da vendita di pubblicità e nessuno può utilizzare i contatti provenienti dalle connessioni; quello del privato viene invece (giustamente) utilizzato per fini commerciali.  Di qui si evince che un ente pubblico come il Comune potrebbe anche decidere di estendere la copertura del WI-FI  in città, affidando a gestori terzi privati il servizio, ma solo attraverso gara pubblica, assegnando alla ditta che corrisponda l'aggio migliore al Comune, a fronte del profitto ottenuto dalla vendita della pubblicità attraverso il portale di accesso al servizio», rileva l’Assessore allo Sviluppo Economico. Che precisa: «Il gestore può essere selezionato quindi solo attraverso gara pubblica e non certo in base a simpatie oppure al fatto di essersi proposto prima o ancora in base alla sua cittadinanza monopolitana. Tutto nel rispetto delle normative vigenti».

 

«Come amministratore della cosa pubblica, voluto dai cittadini che mi hanno democraticamente eletto (qualcuno dimentica questo piccolo particolare), mi sento in dovere di garantire esclusivamente il rispetto delle leggi e gli interessi dell'intera collettività e non del singolo imprenditore», conclude Giuseppe Campanelli.