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    Celebrazioni per il 69° anniversario della Liberazione  Celebrazioni per il 69° anniversario della Liberazione
    Pubblicato da: sante.scarafino

    COMUNICATO STAMPA N.1880
    4 aprile 2014

    Celebrazioni per il 69° anniversario della Liberazione
    Venerdì 25 aprile alle ore 9,30. Deposizione corone d’alloro e inaugurazione rifugi antiaerei

    Venerdì 25 aprile a partire dalle ore 9,30 l’Amministrazione Comunale commemora il 69° anniversario della Liberazione per rinnovare il ricordo e la riconoscenza per quanti, anche con l’estremo sacrificio della loro vita, si adoperarono per garantirci libertà e democrazia.
     
    Quest’anno la celebrazione prevede l’apposizione di corone di alloro alla presenza delle autorità e della cittadinanza. Seguirà l’inaugurazione dei rifugi antiaerei di piazza Vittorio Emanuele II che saranno visitabili fino alle ore 13.
     
    ______________________________________

    LA STORIA DEI RIFUGI ANTIAEREI

    Durante il secondo conflitto mondiale, la protezione antiaerea del Comune di Monopoli fu organizzata con ricoveri pubblici per la popolazione e ciascuno stabilimento industriale fu dotato di rifugi capaci di contenere tutti gli operai.
    Le Amministrazioni comunali e provinciali furono obbligate a disporre assegnazioni di bilancio per la protezione antiaerea (P.A.A.) secondo il T.U. della Legge Comunale e Provinciale approvato con R.D. 03/03/1934  n° 383; in seguito il R.D.L. 24/09/1936 n° 2121 recherà disposizioni fondamentali in materia di protezione antiaerea.
    Al termine della guerra a Monopoli si conteranno due incursioni aree con bombardamenti: il 15 novembre 1940 dalle ore 03,00 alle ore 03,20 vennero sganciate n°13 bombe dirompenti con centinaia di spezzoni incendiari, furono rilevati danni nelle campagne ma nessuna ripercussione per la popolazione;  il 16 novembre 1940 dalle ore 19.30 alle ore 21,10 il bilancio fù di n° 8 bombe esplose, una vittima e diversi danni ai fabbricati. Altre diverse bombe sganciate sulla città non esplosero.
    Solo nel 1940, dopo due bombardamenti, si iniziò a parlare di vera e propria protezione antiaerea: furono censiti gli ambienti già esistenti che potevano costituire rifugio durante un attacco aereo e si prepararono progetti nuovi e di adattamento di ambienti esistenti, addestrando la popolazione. Il podestà Cav. Clemente Meo Evoli affidò al dott. Ing. Angelo Brescia, ingegnere capo del Comune, la redazione del progetto e del relativo piano finanziario datato 15 dicembre 1942; impresa aggiudicataria delle opere fù la ditta Marasciulo Domenico, con una spesa complessiva di Lire 1.177.000 cosi ripartita: Ricovero in galleria Lire 390.000; Ricovero tubolare Lire 787.000. Il progetto iniziale prevedeva una galleria scavata in materiale calcarenitico dello sviluppo di circa mt 2 ad una profondità di mt 8 dal piano della piazza nella diagonale nord-sud mettendo in comunicazione due cisterne esistenti e la creazione di una latrina con relativo pozzo di assorbimento e di due pozzi di aereazione funzionanti anche come uscite di sicurezza  sfruttando delle scale a pioli in ferro infissi nella roccia. A seguito di ulteriori approfondimenti il 31 marzo del 1943 venne redatto il   progetto definitivo; si rinunciò alla costruzione di ricoveri tubolari a favore di ricoveri interamente in galleria per l’importo di Lire 344.000; l’importo complessivo del progetto salì a Lire 734.000.
    La seconda variante prevedeva lo scavo di un’altra galleria di circa mt. 200 sempre in diagonale rispetto alla piazza ma questa volta con al direttrice est-ovest; i pozzi di aereazione diventano quattro ma resta confermato che solo due funzioneranno  anche come uscite di sicurezza. Venne prevista l’interruzione delle linee rette dei bracci delle gallerie con una deviazione a martello per renderlo anti-bombe e una galleria trasversale di collegamento dei bracci; infine, furono previsti dei cunicoli, di collegamento dei bracci ai pozzi di aereazione.
    Il rifugio pubblico di Piazza Vittorio Emanuele II, nel centro della città, risulterà quello con la maggiore capacità di rifugiati prevedendo di ospitare circa 4200 persone. Furono inaugurati con la benedizione del vescovo Gustavo Bianchi dopo l’8 settembre ’43, quando il meridione d’Italia era già sotto il controllo degli Alleati. Il collaudo dei lavori venne approvato con deliberazione del Consiglio Comunale durante il mandato del sindaco dott. Onofrio Manghisi, il 06 aprile 1948; l’intera opera, a consuntivo, costerà Lire 838.353,25 comprensiva di impianto elettrico. I rifugi antiaerei furono realizzati con lo scopo di dare riparo alla popolazione durante i bombardamenti degli aerei angloamericani, che colpirono la provincia di Bari durante la seconda mondiale.
    Dopo oltre 60 anni, il 15 dicembre 2009, alle ore 04,30,  determinata la possibilità di permanere per un periodo di tempo senza alcun rischio e mirando la visita alle valutazioni dello stato dei sotterranei in funzione di un potenziale recupero a carattere storico-culturale, si è  proceduto all’ispezione alla quale parteciparono alla discesa i professionisti delle esplorazioni speleologiche   Giampaolo Pinto e   Marilena Rodi del “Gruppo Puglia Grotte” di Castellana Grotte, il prof. Martino Cazzorla, il prof. Raffaele Santo del (Centro speleologico  I.P.S.I.A.M.), il M.llo Michele Lafronza per il Comando della Polizia Municipale - Nucleo Protezione Civile, l’Arch. Giuseppe Di Palma e l’Assessore ai Lavori pubblici Alberto Pasqualone e  il consigliere  comunale Franco Leggiero.
    Il rifugio, uno dei tanti utilizzati durante le Seconda Guerra Mondiale, è un’importante testimonianza del nostro passato, un patrimonio storico che merita non solo di essere  conservato, ma    valorizzato e reso fruibile. Lo scopo è quello di valorizzare sempre di più questo suggestivo luogo della Memoria e quindi avvicinare nuovi visitatori o semplicemente far ritornare persone che negli anni passati vi erano già passati. Un percorso stretto e lungo sotto la città che per molti monopolitani durante la Seconda Guerra Mondiale rappresentava l’unica possibilità di salvezza dai bombardamenti. Lì stavano stretti, col fiato sospeso, a guardarsi dritti negli occhi pregando che le bombe non distruggessero anche le loro case. Oggi l’Amministrazione Comunale, sta   raccogliendo tutta una serie di documenti che servirà a ricostruire la storia dei rifugi antiaerei (di ricoveri sotterranei nel centro abitato se ne   possono contare altri cinque). L’idea è anche quella di raccogliere le testimonianze di cittadini che ha vissuto quel terribile periodo quando al suono della sirena (collocata fino a qualche anno fa sulla torre campanaria della chiesa di S. Francesco d’Assisi), azionata dal dispositivo collocato nel Comando di Polizia Urbana si partiva in marcia con il terrore negli occhi e nell’anima. Racconti da raccogliere e, magari, rendere noti ai visitatori attraverso iniziative da   mettere in cantiere. L’Amministrazione Comunale, ha reso possibile, rendere   fruibile l’apertura dei rifugi, grazie ai lavori di ripristino della scalinata di accesso, e alla installazione di impianto di illuminazione.
    Oggi, nell’ambito delle manifestazioni per celebrare il 69°Anniversario della Liberazione (1945—2014) l’Amministrazione comunale, ha riconsegnato alla cittadinanza il “Rifugio Antiaereo di Piazza Vittorio Emanuele II”. 

     
    a cura del
    M.llo Michele Lafronza

     

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